TYPOLOGIES

Roccadaspide – Piaggine – Castelcivita

DIFFICULTY

MIN. AGE

Patrimonio culturale

Storia

Non si dispone di documenti e notizie affidabili sull’origine del paese, ma è certa la sua filiazione dal castello longobardo di Sacco Vecchia, l’affascinante insediamento fortificato situato poco più di un chilometro a nord-est dell’abitato attuale. Neanche per questo castrum, sicuramente longobardo, è possibile risalire ad una data di fondazione che un autore del ‘700 pone all’VIII secolo, prima della formazione del principato longobardo di Salerno. L’uno e l’altro insediamento sorgono sicuramente in funzione del controllo della viabilità dalla Valle del Calore al Vallo di Diano, attraverso la Sella di Corticato. Le fonti archeologiche confermano la presenza di gruppi umani interessati al controllo di questa posizione forse già dal Neolitico, e di sicuro dagli inizi del II millennio a.C.

Bisognerà poi arrivare ad epoca sveva e angioina (XIII secolo) per leggere le prime notizie sicure su Sacco. Alla stessa epoca, probabilmente dopo la Guerra del Vespro, la vecchia rocca è abbandonata e la vita prosegue nel borgo pedemontano, con impianto a scacchiera abbastanza regolare. Dal XIII secolo fino alla metà del XVII il feudo di Sacco passa velocemente tra le mani di molte famiglie illustri, e infine dei Villani che mantennero la titolatura ducale fino all’abolizione della feudalità. L’impronta nobiliare si è conservata nell’araldica dei tanti palazzetti che ingentiliscono la quiete del paese.

Archeologia

Dal Neolitico all’età del bronzo, all’età del ferro, fino alla civiltà lucana e alle frequentazioni di età romana, non mancano in queste contrade tracce dell’antichità, sebbene non sia mai stata condotta una regolare campagna di scavo. I rinvenimenti di superficie, sicuri e abbastanza ben datati, si devono all’attivismo di appassionati locali e attendono da tempo una conferma ufficiale. Particolarmente diffuse sono le tracce dell’età del bronzo (dal Bronzo antico, fino al XVIII secolo a.C.; al Bronzo medio e recente, XVI-XII secolo a.C.) che lasciano ipotizzare un luogo di culto delle acque, analogo a quello della grotta di Pertosa, nella grotta di Jacovo, presso le sorgenti del Sammaro. Nella tarda età del Ferro la valle è occupata dagli Enotri che hanno il centro egemone nel vicino colle di Monte Pruno di Roscigno. Tombe lucane, del IV-III secolo a.C. sono state occasionalmente rinvenute a Sacco Vecchia e altrove nel territorio comunale.

Evidenze storico-artistiche

Il punto focale del territorio antico e moderno è l’insediamento fortificato longobardo di Sacco Vecchia. L’erto sentiero che raggiunge la rocca su uno sperone roccioso rivolto a occidente, è del più grande fascino, anche per altri resti di opere difensive lungo il percorso, che richiamano fortificazioni italiche e che attendono di essere datate. Ai piedi della rocca, riparo di armenti e pastori, si incontra una suggestiva valletta donde inizia il percorso che raggiungeva il castello e la torre quadrangolare, raggiungibili attraverso un piccolo ponte levatoio nell’ultimo tratto. Pochi resti degli alloggiamenti e della cinta merlata si conservano a vista, altri ambienti, di servizio e per la raccolta dell’acqua, sono oggi completamente interrati. Superbo il paesaggio e il colpo d’occhio sulla antica chiesa di S. Nicola di Mira, pochi metri sotto la rocca, di impianto normanno forse, preceduta da un campanile a vela passante: il perimetro è ben leggibile nello spiccato murario e nella piccola abside retrostante, completamente spoglio l’interno, riparo di falchi e altri rapaci.

Sacco Nuova si segnala per la cura, il lindore e il silenzio delle sue stradine, ingentilite da portali con stemmi araldici. La chiesa parrocchiale di S. Silvestro ha una bella facciata con ornati in pietra locale, del tardo ‘700; notevole e ben restaurato il coro ligneo secentesco del Consolmagno.

Più antico il campanile, e il vicino passaggio voltato che sostuisce il succorpo della chiesa settecentesca, ornato da tre sculture fittili, vero e proprio stemma alternativo del paese. L’arco nord del passaggio voltato è sormontato dalla statua di S. Nicola di Mira, l’arco meridionale presenta un S. Sebastiano mutilo e in basso S. Silvestro. La leggenda popolare vuole le tre immagini trasportate da Sacco Vecchia, dove l’antica chiesa di S. Nicola continuò ad essere frequentata per secoli; la loro datazione più probabile va posta nel XV secolo. All’interno del fornice una suggestiva croce in pietra calcarea inserita nella muratura ricorda le vittime della peste del 1656.

Patrimonio ambientale

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Sito di importanza comunitaria (SIC): Alta Valle del Fiume Calore Lucano Salernitano Il SIC è collocato nella zona nord del Parco e il suo territorio è compreso tra i 76 metri s.l.m. ed i 1000 metri s.l.m. Il sito, con una superficie totale di 4668,20 ettari, interessa complessivamente 16 comuni tra cui Roccadaspide, Castel San [...]

Ristorazione

Ristorazione

Feste religiose, Proloco, Eventi

Festività religiose

Sant'Antonio
giugno
http://www.comune.sacco.sa.it/eventi.html

Madonna degli Angeli
i primi 3 giorni di agosto
http://www.comune.sacco.sa.it/eventi.html

San Sebastiano
settembre
http://www.comune.sacco.sa.it/eventi.html

Pro Loco

Corso Umberto I
tel. 339 2841519

Feste

Fiera della Madonna degli Angeli
31 luglio
http://www.comune.sacco.sa.it/eventi.html